ACCESSO: La Sacra di San Michele è raggiungibile in automobile passando da Avigliana ma consiglio vivamente di lasciare il proprio mezzo a S. Ambrogio e percorrere l'antica mulattiera che collega da almeno mille anni l'abbazia al fondo valle.
ITINERARIO: Si percorre la via centrale Umberto I fino alla Chiesa Parrocchiale di S. Giovanni Vincenzo (quota 365 m). Si aggira l'edificio religioso passando accanto al campanile risalente all'XI secolo e si supera la piccola chiesa di S. Rocco (sec. XVII). Si prosegue fino al termine della strada dove inizia l'antica mulattiera per la Sacra di San Michele (quota 409 m). Il percorso è ben segnalato (n. 502) e si presenta come un ampio sentiero lastricato immerso in un bosco di roverelle. Il tipo di pavimentazione rende un po' scivoloso il cammino ma è interessante comprendere che ha agevolato per generazioni il trasporto di legname, fieno, ed altri prodotti della montagna, mediante slitte con lunghi pattini di legno chiamate "lese". Durante la salita si incontrano quattordici croci che simboleggiano le stazioni della Via Crucis, pannelli informativi, e numerose aree attrezzate con panchine e tavolini. Non si può invece fare invece affidamento nei periodi di siccità sulle due fontane presenti sul percorso. La Via Crucis termina nei pressi di un parcheggio alle porte dell'abitato di S. Pietro (quota 750 m, 50 min.), dove è presente un grande disco di pietra con incisa la scritta "IUBILAEUM A.D. 2000". Si svolta a destra in direzione della Sacra (ora ben visibile) e si attraversa l'abitato percorrendo uno stretto viottolo. Sul lato opposto del paese si affianca la piccola chiesa dedicata a Sant'Anna e si continua a salire seguendo le numerose indicazioni. Giunti nei pressi dell'ultima abitazione del paese, la strada lascia il posto ad un sentiero che attraversa un bosco di castagni. Ad una deviazione (quota 864 m, 15 minuti da S. Pietro) si può svoltare a destra per raggiungere direttamente l'antica Abbazia oppure decidere di svoltare a sinistra per passare dal Colle della Croce Nera (dove è presente il parcheggio principale).
NOTA STORICA: S. Giovanni Vincenzo, discepolo di S. Romualdo, sul finire del X secolo si ritirò a vita eremetica sul Monte Caprasio (ora noto come Rocca della Sella) dove con i suoi compagni costruì alcune celle attorno ad una grotta naturale (diedero al luogo il nome di Celle). La cronaca clusina narra che a Giovanni sovente appariva sul Caprasio l'Arcangelo Michele, il quale, una volta fra le altre, gli ordinò di erigere una chiesa intitolata al suo nome sulla vetta che sta di fronte (il Monte Pirchiriano). Quando la chiesetta fu compiuta, Giovanni chiese al vescovo di Torino, Amizone, di venirla a consacrare. Amizone giunto ad Avigliana fu svegliato durante il riposo dal popolo: il monte ardeva e una schiera di angeli si dirigeva al tempio. Si mise in cammino e salendo la mulattiera, cominciò a sentire il profumo dell'incenso della consacrazione circa a metà della salita (dove ora è presente la cappelletta dedicata all'arcangelo). In chiesa egli trovò i lumi accesi e l'altare eretto dagli angeli grondante di olio e balsami, segni dell'avvenuta consacrazione miracolosa. Da questo prodigio il nome di Sacra. Sul Pirchiriano si sviluppò un punto di sosta per pellegrini di alto livello sociale gestito da monaci benedettini. Nel secolo XI i monaci, con il loro più famoso abate Benedetto II, ottennero l'indipendenza dall'autorità del vescovo. Iniziò un periodo in cui la Sacra estese i propri possedimenti in Italia e in Europa, sui quali esercitò diritti spirituali, amministrativi, civili e penali per più di seicento anni. Ora la millenaria abbazia è affidata ad una piccola Comunità religiosa di Padri Rosminiani.
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