Santuario di Sant'Abaco

Mario, Marta e i loro due figli Audiface e Abaco erano una famiglia cristiana, di nazionalità persiana e d’astrazione aristocratica. Foto del Santuario Essi vissero nel III secolo d.C.. In quegli anni essi partirono per compiere un pellegrinaggio a Roma.

Era un viaggio lungo, costoso ma anche rischioso. La loro intenzione era di venerare le reliquie di San Pietro e di San Paolo e dei martiri di Roma che avevano subito il martirio proprio nella capitale dell’impero.

Abaco e la sua famiglia erano desiderosi di compiere un’esperienza di vita cristiana nei luoghi che avevano visto tanti cristiani testimoniare con la propria vita la fede in Gesù Cristo.

Arrivati a Roma essi si adoperarono per essere utili ai loro fratelli cristiani. Essi esercitarono una carità operosa verso i bisognosi e si associarono ad altri cristiani nel dare sepoltura ad altri martiri, decapitati e abbandonati. Era un’opera di misericordia scoraggiata e spesso osteggiata dalle autorità pagane. Il loro impegno caritatevole non passò inosservato. Essi furono arrestati e processati e coraggiosamente difesero la loro fede ed il loro operato a beneficio di tanti credenti. Essi furono martirizzati verso la fine del III secolo d. C. sotto l’imperatore Diocleziano (284 – 305 d.C.), che voleva ristabilire la religione pagana con il culto a Giove e ad Ercole.

I loro corpi raccolti dalla pia matrona romana Felicita, furono sepolti in un suo podere agricolo chiamato Buxus (oggi Boccea). Proprio in questa località fu costruita una chiesa, dedicata ad Abaco e alla sua famiglia che, per tutto il Medio Evo, fu meta di pellegrinaggi, tanto il loro ricordo era rimasto vivo.

San Giovanni Bosco, aiutato dal suo caro amico e benefattore il Conte Carlo Cays di Caselette, scrisse un opuscolo dal titolo "Una famiglia di martiri – Vita dei Santi Mario, Marta, Audiface ed Abaco e del loro martirio". Alla vita faceva seguire un’appendice sul Santuario di Caselette ad essi dedicato, ove la devozione per questi santi martiri e specialmente a Sant’Abaco, è rimasta sempre viva.

Carlo Cays partecipò alla sistemazione definitiva del Santuario di Sant’Abaco, portata a termine nel 1855, insieme con l’erezione delle cappelle della Via Crucis.

Prof.sa Gabriella Martini