ACCESSO: si risale la Valle di Susa percorrendo la S.S. 24 del Monginevro. Superato l'abitato di Salbertrand, si seguono le indicazioni per Bardonecchia (S.S. 335). Utilizzando l'autostrada A32, si esce ad Oulx Ovest e si prosegue in direzione di Bardonecchia. Superati gli abitati di Signols e Savoulx, la strada passa sotto la A32 e affianca la ferrovia. Dopo circa 1.5 Km, si svolta a sinistra e si attraversa la ferrovia tramite uno stretto sottopasso (indicazione per "Beaulard"). Si attraversa il fiume "Dora di Bardonecchia" su un ponte di legno e si continua a salire trascurando ogni deviazione a destra. Prima di entrare in Château Beaulard, si svolta a destra su una strada sterrata che conduce ad un ampio parcheggio dove si lascia la vettura.
ITINERARIO: si prosegue a piedi sulla strada sterrata per pochi metri fino ad una palina che segnala l'inizio del sentiero. Seguendo le indicazioni per il rifugio Guido Rey, si attraversano i pendii prativi a monte della piccola borgata. Alzando lo sguardo si vede l'imponente massiccio della Grand Hoche che sembra irraggiungibile. Durante il cammino si incontrano immerse nel bosco (di abete rosso e larice) due Cappelle: la prima è dedicata a S. Domenico (quota 1500 m, 12' dal parcheggio); la seconda (circa dopo 320 m) è dedicata a S. Anna (quota 1550 m). Altri 300 m e si attraversa il Rio Champeiron su una passerella di legno, e con l'ausilio di corde fisse si risale la sponda opposta. A quota 1700 m si incontra la strada sterrata (vietata ai mezzi motorizzati) proveniente da Château Beaulard e diretta al rifugio Guido Rey. Pochi metri prima, una deviazione sulla sinistra, permette di evitarla e di raggiungere il rifugio (quota 1778 m) in una decina di minuti (50' dal parcheggio). Una palina posta di fronte al rifugio indica due possibilità per raggiungere il Passo dell'Orso: percorrendo sulla destra il sentiero dedicato a "Gianluca Molino" oppure salendo ripidamente a sinistra della palina, percorrendo così il sentiero n. 702, più diretto rispetto al primo. Se si sceglie la via più diretta, si sale la rampa di fronte al rifugio che termina dopo circa 230 m su un piccolo pianoro dove è presente una stazione idrometeorologica e un piccolo laghetto. Ci si mantiene a sinistra percorrendo la sponda sud-est del lago. Il sentiero si addentra poi nel bosco e in breve incrocia la ex-pista da sci n.2. Si abbandona la traccia che attraversa la pista per salirla centralmente. A quota 1935 m, il sentiero n. 702 si ricongiunge con il sentiero Molino e si dirige e raggiunge le ben visibili colate di detriti del versante nord della Grand Hoche. Poi con un lungo traverso verso est ci si porta alla base della Rocher de la Garde dove sono presenti i ruderi di una costruzione (quota 2150 m, 1 h 8' dal rifugio). Il sentiero, di fini detriti e terra, effettua numerosi tornanti per poi compiere un lungo traverso verso ovest in direzione del ricovero militare XI (che non verrà raggiunto ma superato a monte). In questo tratto bisogna prestare attenzione ad alcuni punti particolarmente esposti e franosi. Si raggiunge il bivacco Ugo Blanchetti al Passo dell'Orso perdendo circa 30 m di dislivello (quota 2481 m, 2 h 10' dal rifugio). Si risalgono i prati sul fianco a monte del bivacco senza una traccia definita. Il sentiero diviene ben visibile dietro una roccia che segna, con i simboli del Re di Francia e dei Savoia, l'antico confine. A questo punto la salita diventa più erta. Con un gran numero di svolte si guadagna faticosamente l'anti-cima orientale. Di lì in breve si raggiunge la vetta della Grand Hoche (quota 2760 m, 40' dal bivacco). Si raggiunge la Guglia d'Arbour (quota 2803 m) in circa 15 minuti per traccie di sentiero.
NOTE TECNICHE: lunga escursione in ambiente severo. Il percorso è ben segnalato mediante segnavia e paline fino al Passo dell'Orso. Dopodiché si prosegue per traccie di sentiero. Occorre un po' d'attenzione soprattutto nel tratto franoso prima del Passo dell'Orso. Escursione sconsigliabile in caso di scarsa visibilità.
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